Dentista Milano ... Parodontologia

Dentista Milano ... La Piorrea è una malattia delle gengive dalla quale si può ancora guarire?

La parodontologia (dal greco, studio di tutto ciò che sta intorno al dente e cui dà sostegno) è la branca dell’odontoiatria che si occupa delle malattie delle gengive e dell’apparato di sostegno dei denti. 
La malattia parodontale, o parodontopatia, ha inizio quando uno o più elementi dell'apparato parodontale, dopo essere stati colonizzati da numerose specie batteriche, smettono di esercitare la propria funzione di sostegno causando mobilità dentale, da molti ritenuta la vera malattia parodontale e meglio conosciuta con il termine popolare di "piorrea".
E’ ancora opinione diffusa che contro questa malattia, che causa la mobilità e la perdita dei denti (piorrea), vi sia poco da fare e che sia normale soffrirne se lo stesso è avvenuto ai propri genitori o si è in particolari momenti della vita, quali la gravidanza.
In realtà i disturbi delle gengive e dell’osso sottostante possono essere prevenuti e controllati e vengono indicati come malattie parodontali o parodontopatie, poiché colpiscono l’insieme di strutture che circondano il dente e lo mantengono saldamente attaccato all’osso.

Oggi la piorrea si può prevenire e curare efficacemente, purché non la si trascuri fino a portarla ai suoi ultimi stadi, permettendo la conservazione dei denti fino all'età più avanzata. 

E' opportuno però conoscere cos'è e come si manifesta negli stadi precoci. 
I progressi fatti nel campo della parodontologia permettono oggi di conoscere la predisposizione personale a sviluppare la piorrea e di diagnosticare ad uno stadio precoce l'attività della stessa. 


E' opportuno quindi conoscere gli strumenti e le tecniche adatti alla prevenzione, al trattamento della malattia parodontale e al mantenimento della salute delle gengive.

La prevenzione consiste nell'effettuare le manovre di igiene orale comunicate dal vostro dentista di fiducia, il quale si impegnerà a presentare gli strumenti da utilizzare e a spiegare come usarli al meglio. Saranno mezzi semplici come lo spazzolino, il filo interdentale, il collutorio, usati ogni giorno, che  vi consentiranno di raggiungere e mantenere quello stato di salute del cavo orale che oggi deve poter  essere alla portata di tutti.


Per quanto riguarda il trattamento di lesioni parodontali, esistono una serie di procedure cliniche, più o meno complesse e più o meno radicali che, se accompagnate da opportune tecniche di igiene domiciliare, possono restituire ai denti una stabilità accettabile. Successivamente, controlli effettuati periodicamente permetteranno di stabilire, anche grazie ad esami strumentali, se i risultati attesi sono stati conseguiti, e se saranno permanenti nel tempo.

Come si fa a scoprire in tempo la piorrea?
Gonfiori persistenti, arrossamenti, sanguinamento delle gengive, denti sensibili e alito cattivo sono segnali di pericolo della piorrea.
Per effettuare una autodiagnosi si possono considerare i sintomi indicati qui sotto. Se qualcuno di questi è presente si dovrebbe consultare un dentista con un’area di esperienza nella parodontologia, per sottoporsi a una visita diagnostica ed eventualmente ad un programma di cure.

1. Dolore nella bocca

2. Gengive che sanguinano quando si spazzolano i denti o quando si mangiano alimenti duri

3. Spazi che improvvisamente si sviluppano fra i denti

4. Gengive gonfie o tese

5. Gengive che si abbassano facendo apparire i denti più lunghi di prima

6. Alito cattivo persistente

7. Pus fra denti e gengive

8. Cambiamenti nella sensibilità dei denti quando si mastica

9. Sviluppo di ferite in bocca

10. Denti che non si mantengono stabili sotto i colpi masticatori

Gengivite
La Gengivite è un termine usato per indicare l'infiammazione delle gengive che inizia intorno al colletto del dente e causa emorragie, un'affezione che se non curata può evolvere in "parodontite" e provocare danni permanenti alle gengive, ledere in profondità i tessuti di sostegno dei denti e, nelle forme più avanzate, provocare la loro mobilità e caduta.

Come si manifesta la gengivite?
I sintomi più frequenti della gengivite acuta sono sensibilità spiccata, sanguinamento delle gengive e dolore all'atto della masticazione, mentre il segno più diffuso sia delle forme acute che croniche di infiammazione delle gengive è un arrossamento del margine gengivale. La presenza di questi segni e sintomi, evidenzia la formazione di tasche parodontali, che sono delle aree di raccolta dei batteri responsabili di questa malattia, i quali trovano un habitat ideale in quelle zone profonde della gengiva in cui l'abbondanza di residui di cibo e la scarsa presenza di ossigeno permettono loro di sopravvivere e riprodursi in grande quantità.
Se non si inizia tempestivamente una cura nelle tasche gengivali si può formare del pus, che farà evolvere la gengivite in parodontopatia cronica, uno stadio della malattia parodontale in cui i denti, avendo perso definitivamente il loro sostegno, cominciano a muoversi spontaneamente.

Come si cura la gengivite?
La terapia della gengivite consiste nell'eliminazione della placca batterica e accurata decontaminazione delle gengive. Ciò provocherà il ripristino delle normali condizioni circolatorie con il ritorno ad un colore e consistenza fisiologici. L'igiene orale accurata, sia professionale che domiciliare, farà si che in breve tempo le gengive non appaino più gonfie, arrossate e sanguinanti.
Una dieta ben equilibrata, scarsa di cibi a base di zuccheri raffinati e ricca di vitamine, è un buon coadiuvante nella cura dei disturbi delle gengive.
È importante sottolineare che, mentre per la gengivite la soluzione terapeutica è relativamente semplice e poco impegnativa, quando la malattia evolve verso la parodontite cronica, il piano di trattamento diventa più complesso e richiede più disponibilità e attenzione da parte del paziente. La compromissione infiammatoria, oltre che delle gengive e del parodonto profondo, se trascurata, può, con il passare del tempo, progredire fino a compromettere la stabilità dei denti.

Parodontite cronica
La parodontite cronica rappresenta sicuramente la forma più diffusa e di più facile riscontro clinico nell'ambito delle parodontopatie. Pur avendo come presupposto i segni tipici della gengivite che dovrebbero mettere in allarme, quasi sempre i pazienti giungono all'osservazione quando il quadro clinico ha assunto una certa gravità.

Come si manifesta?
La malattia si manifesta con un'alterazione della consistenza della gengiva e della sua architettura, sanguinamento più o meno abbondante, mobilità dentale più o meno marcata. Quest'ultimo segno, in genere, è quello che porta i pazienti a sentire la necessità di essere visitati ma, purtroppo, corrisponde ad uno stadio della malattia già molto avanzato e perciò più difficilmente trattabile.

Come si previene?
Igiene orale, visite periodiche, eliminazione del vizio del fumo, etc....

Quali sono le cure?
Il trattamento della parodontite cronica varia a seconda della gravità del quadro clinico e può andare dalla semplice rimozione del tartaro, con strumenti meccanici o ad ultrasuoni, al sollevamento del primo tratto della gengiva per effettuare una pulizia più profonda e radicale. Laddove la perdita di sostegno osseo sia più marcata, esiste la possibilità di stimolare una rigenerazione ossea che potrà ripristinare, talvolta parzialmente, una struttura di supporto sufficiente.
In ogni caso, tutte queste procedure, dalla diagnosi di parodontite, al trattamento e al mantenimento, devono essere effettuate da uno
specialista parodontologo che è in grado di circoscrivere l'ambito della malattia e allestire un piano di trattamento specifico e mirato ma, soprattutto, di far comprendere ai propri pazienti cos'è la parodontopatia, come si affronta, quali risultati si possono ottenere e come vanno mantenuti nel tempo.

Recessioni gengivali
Sono molti i fattori che contribuiscono ad alterare il giusto rapporto tra denti e gengive, facendo sì che si vengano a creare delle zone in cui il tessuto gengivale irritato e infiammato si ritiri allontanandosi dalla sua sede originale, lasciando come esito delle antiestetiche esposizioni della radice denominate
recessioni gengivali.
La tipica immagine di un sorriso armonico è costituita da denti sani, bianchi, circondati da una gengiva rosea, ben rappresentata e disposta in modo tale da ricoprire interamente la radice dei denti fino alla giunzione con la corona. 
Questa immagine non corrisponde solamente ad un'ideale estetico, ma rappresenta anche la condizione migliore di salute e quindi di funzionamento per il nostro apparato parodontale.
Sono molti i fattori che contribuiscono ad alterare il giusto rapporto tra denti e gengive, facendo sì che si vengano a creare delle zone in cui il tessuto gengivale irritato si ritiri allontanandosi dalla sua sede originale, lasciando come esito delle antiestetiche esposizioni della radice.
In un primo tempo si riteneva che il danno fosse solo di natura estetica e che quindi in quelle zone della bocca meno evidenti o nei pazienti meno attenti alla loro immagine non fosse indicato il trattamento di tali alterazioni; in seguito a studi mirati, si è arrivati alla conclusione che la mancanza di un'architettura gengivale corretta, impedendo una pulizia adeguata e un controllo della placca efficace, sia una condizione di minore resistenza del parodonto, e che quindi vada ripristinata.

Un'ulteriore spinta alla correzione di tali difetti si trova in tutti quei casi in cui la recessione gengivale è accompagnata da sintomatologia dolorosa. Infatti, la radice esposta in seguito alla retrazione della gengiva, subisce degli stimoli chimici e termici durante la masticazione che non è preparata a sopportare, dal momento che la sua superficie non è ricoperta di smalto come quella della corona; tali stimoli vengono immediatamente trasferiti alle fibre nervose periferiche e interpretati come dolore.

Come si procede ad unintervento correttivo?
Attualmente esistono diverse tecniche chirurgiche che consentono di ridurre ed eliminare le recessioni gengivali, riportando la gengiva nella posizione originaria e i denti interessati ad una condizione di salute mantenibile nel tempo.
Sostanzialmente, l'intervento consiste in una incisione che permette di liberare la gengiva e sollecitarne la trazione fino alla giunzione amelo-cementizia (l'inizio della corona), per poi effettuare una sutura che stabilizzi i tessuti.
I controlli postoperatori e una scrupolosa igiene orale saranno le armi con cui si potrà rendere il risultato permanente.

Igiene dentale
Le più comuni malattie della bocca sono causate dalla placca batterica. Quest’ultima è una sottile pellicola, invisibile a occhio nudo, che aderisce ai denti e a tutte le altre superfici presenti nel cavo orale (lingua, guance, protesi, apparecchi) e ospita i batteri che provocano carie, gengiviti e parodontiti.
Per proteggere a lungo la salute dei vostri denti occorre pulirli accuratamente e mantenere nel tempo una buona igiene della bocca che spesso può sembrare pulita, pur non essendolo veramente.
Se la placca batterica non viene rimossa regolarmente si indurisce e diventa tartaro e l’igiene orale domiciliare non è più sufficiente, in questo caso l’igienista dentale procederà a una o più sedute di igiene orale con strumenti a mano o a ultrasuoni.
E’ importante pulire i vostri denti e lo spazio fra i denti dopo ogni pasto ed in particolare prima di andare a dormire, momento in cui gli acidi che si formano hanno a disposizione tutta la notte per intaccare lo smalto. Almeno una volta al giorno vanno puliti anche gli spazi fra i denti con il filo interdentale poiché sono difficilmente raggiungibili con lo spazzolino.
Lo spazzolino è lo strumento principale dell’igiene quotidiana dei denti. È importante che sia comodo da impugnare e avere la testina piccola per raggiungere anche i denti posteriori. Le setole devono essere sintetiche, preferibilmente a setole medie con le punte arrotondate, ma soprattutto lo spazzolino deve essere cambiato almeno una volta al mese, in quanto dopo un mese le setole si deformano e perdono la capacità di rimuovere la placca batterica in modo efficace.
Il dentifricio usato con lo spazzolino facilita la rimozione dei resti alimentari, rafforza lo smalto se contiene fluoro e aromatizza la bocca.
La freschezza della bocca dura poco se non si rimuove la placca.
Il collutorio può essere usato per completare la pulizia e la disinfezione della bocca, anche per questi prodotti è utile il consiglio del vostro dentista.

L’importanza dell’igiene dentale non va sottovalutata, riveste un ruolo determinante sia nella terapia odontoiatrica, sia alla salute del vostro cavo orale.

Va precisato che sono strettamente connesse sia l’igiene orale domiciliare sia l’igiene orale professionale. L’una non sostituisce l’altra e, grazie all’igienista, si possono apprendere le tecniche corrette per mantenere una pulizia dentale ottimale.

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